Disponibile Citrix XenClient Express 1.0 RC – la rivoluzione del VDI offline!

This entry was posted by on mercoledì, 12 Maggio, 2010 at


Se ne parlava da tempo e finalmente Citrix ha presentato oggi al Synergy di San Francisco (il keynote mondiale per gli addetti al settore) il nuovo hypervisor bare-metal per i notebook: XenClient

E’ così iniziata la vera rivoluzione che porta avanti di un ulteriore step il concetto che abbiamo avuto fino ad oggi di Virtual Desktop Infrastructure (VDI).

Facciamo prima un po’ di storia per capire meglio:

La prima generazione di VDI permetteva di generare un numero 1:1 di Virtual Machine da distribuire come Desktop per gli utenti: avevamo quindi il beneficio di centralizzare e di mettere in sicurezza (virtualizzando) tutto il parco dei PC aziendali all’interno del datacenter aziendale ma come controparte avevamo le stesse problematiche di gestione dei Desktop, degli applicativi, del patching e soprattutto di utilizzo massivo dello storage (sia come I/O che come spazio fisico): ogni Virtual Machine è totalmente indipendente  dalle altre e ha un proprio disco virtuale all’interno del datacenter.

La seconda generazione di VDI è caratterizzata dalla diversa visione del Desktop utente non più come singola entità ma come un insieme di elementi: il Sistema Operativo (che può essere comune a tutti o molti degli utenti vdi), le Applicazioni (gestite tramite virtualizzazione delle stesse) ed il Profilo Utente.

Per tutto questo Citrix ad esempio propone la tecnologia FlexCast che combina dinamicamente i tre elementi  per creare desktop diversi in base alle esigenze dell’utente.

Tramite questa tecnologia possiamo avere:

  • I desktop hosted condivisi (Hosted Shared)  forniscono un ambiente semplificato e standardizzato con un insieme base di applicazioni, perfettamente adatte dove non è richiesta o consentita alcuna personalizzazione (XenApp Terminal Server).
  • I desktop hosted VDI offrono un’esperienza desktop Windows personalizzata, richiesta normalmente da coloro che lavorano in ufficio; essi possono essere distribuiti in sicurezza su qualsiasi rete verso qualsiasi dispositivo partendo da un immagine Master.
  • I desktop PC hosted (generalmente su piattaforma BladePC) consentono ai tecnici ed agli utenti avanzati di eseguire applicazioni grafiche professionali che richiedono schede video dedicate per il 3D (DirectX e OpenGL,)
  • I desktop streamed locali (streamed VHD) sfruttano le capacità elaborative locali dei personal computer client diskless fornendo  il vantaggio di una gestione desktop centralizzata tramite un’unica immagine distribuita dal datacenter


In tutto questo mancava un componente FONDAMENTALE che è la seconda cella dello schema rappresentato sopra: la gestione dei Notebook anche quando sono OFF-LINE tramite Local VM

  • I desktop VM locali estendono i vantaggi della gestione centralizzata con un’unica immagine alla forza lavoro mobile che richiede l’uso offline dei loro portatili. Una volta collegati a una rete adatta, le modifiche effettuate al sistema operativo, alle applicazioni e ai dati dell’utente vengono automaticamente sincronizzate con il data center.

Questo è in poche parole quello che permette di fare XenClient, cioè di eseguire il proprio desktop VDI (può gestirne 2) pur non essendo collegato alla rete utilizzando l’hardware del proprio notebook.

Questa tipologia di applicazione (anche se il nome adatto è hypervisor) ha dei requisiti ben precisi:

-Si installa direttamente sull’hardware del notebook, il che vuol dire: accendo il notebook, si avvia XenClient, scelgo la mia Virtual Machine, si avvia Windows.

-Ha dei requisiti hardware ben precisi:

  1. • Processore 64-bit Intel Core 2 Duo con Tecnologia Intel VT-x e  VT-d  (Intel vPro)
  2. • 4GB o superiori
  3. • 160GB raccomandati o superiori
  4. • Intel Integrated Graphics 4500MHD

-Ha una lista di notebook certificati su cui eseguire XenClient: avere un sistema bare-metal implica queste restrizioni date dalla stretta sinergia tra hardware e software

Chiaramente la lista dei notebook supportati sarà destinata a crescere con le varie release del prodotto (in questo momento sono supportati solamente 12 di vendor  Dell, HP e Lenovo).

I sistemi operativi supportati per essere eseguiti su XenClient sono:

  • • Microsoft Windows 7 32bit
  • • Microsoft Windows Vista 32bit SP2
  • • Microsoft Windows XP 32bit SP3

Dopo il suo avvio, XenClient si presenta così:

è possibile quindi selezionare se creare una nuova Virtual Machine o utilizzare il Synchronizer per ricevere la Virtual Machine direttamente dal Datacenter.

Il Synchronizer lato server è una Virtual Appliance da importare direttamente nell’infrastruttura virtuale (in formato XenServer)

Synchronizer is a virtual appliance – a Citrix XenServer virtual machine which consists of a Debian Linux
distribution, the Synchronizer components, and a database that maintains the relationships between virtual
machine images, devices, and users and groups.

La rivoluzione della virtualizzazione desktop ha avuto l’ultimo componente che attendevo da mesi, vediamo ora come si evolveranno le cose.

Ricordo che XenClient 1.0 RC è una release preliminare per iniziare a testare tutte le funzionalità del prodotto; la versione definitiva (con maggiore supporto al parco notebook) sarà rilasciata nell’arco dell’anno 2010.

Per maggiori informazioni:



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