Rilasciata la nuova build 174841 che introduce il supporto fino ad 80 Virtual Machine per Host in un cluster HA. Per beneficiare di questi nuovi limiti dobbiamo mettere mano alla propria Infrastruttura Virtuale VMware come descritto nell’articolo 1012002 della knoledgebase.

Citrix vuole arrivare anche i professionisti dell’IT che hanno da poco basato la propria infrastruttura di virtualizzazione su server Hyper-V e,  come si legge sui più grandi siti di informazione e sul Blog Ufficiale del Vendor,  ha quindi rilasciato in data 9 Luglio 2009 la versione di Essential for Hyper-V Express Edition scaricabile gratuitamente da questo indirizzo:

http://citrix.com/ehvexpress.

Ecco la notizia :

There is a new Express Edition of Citrix Essentials for Hyper-V, and it is FREE! Now you can quickly and easily combine the power of Hyper-V- System Center Virtual Machine Manager and Essentials for Hyper-V Express Edition.

Come si può vedere nello schema riepilogativo, Essential for Hyper-V Express Edition supporta l’utilizzo fino ad un massimo di 2 nodi Hyper-V e uno storage condiviso, un buon punto di partenza per il mercato delle nostre PMI che non si sono ancora avvicinate al mondo della virtualizzazione per il problema dei costi iniziali.

E’ chiaramente supportato l’upgrade di versione in fase successiva con il semplice inserimento della licenza, senza reinstallare.

Citrix in passato ci aveva già abituato a questo tipo di licenza, prendiamo ad esempio XenDesktop Express Edition (FREE per 10 utenti VDI).

Anche nelle aziende italiane è ormai consolidato il concetto di Virtualizzazione e Consolidamento della Server Farm e sempre più spesso ci troviamo a dover convertire macchine fisiche in server Virtuali tramite procedure di Physical to Virtual.

Ho avuto modo, parlando di Infrastruttura Virtuale VMware, di provare il nuovo vConverter 4.0. Questo prodotto (Free nella sua versione Standalone per Hot Conversion, previa registrazione scaricabile qui), nella versione completa, permette di fare Conversioni a Freddo (Cold Conversion) e Conversioni a Caldo (Hot Conversion).

Nel mio caso ho ritenuto opportuno fare una Cold Conversion, in quanto il database di Exchange risiede in un Lun dedicato all’interno della SAN e non volevo correre il rischio di avere un DB inconsistente a fine  lavoro.

Proprio per questo nei casi di Servizi così critici è consigliata la conversione a freddo, anche se il tipo di attività richiede un down del servizio per la durata del trasferimento dei dati, si ha la piena sicurezza di avere una Virtual Machine perfettamente identica allo stato in cui l’abbiamo lasciata.